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Parità, autodeterminazione e partecipazione per le persone con disabilità – adesso!

In Svizzera vivono circa 1,7 milioni di persone con disabilità. Ogni giorno incontrano numerose barriere che rendono loro difficile o addirittura impossibile partecipare alla vita sociale. La nostra società non è ancora inclusiva sotto molti aspetti: non è pensata per le persone con disabilità. Le barriere rendono la vita difficile a tutte e a tutti noi, ad esempio se abbiamo una certa età oppure se ci spostiamo assieme a bambini piccoli.

Con l’Iniziativa per l’inclusione tutto questo cambierà, poiché i diritti delle persone con disabilità saranno rafforzati grazie a una modifica della Costituzione federale. Le disabilità devono essere riconosciute come una componente della vita umana.

L’Iniziativa per l’inclusione è un progresso per l’intera società. Le persone con disabilità devono essere in grado di partecipare alla vita sociale in modo equo e autodeterminato. Ciò include, se necessario, l’adozione di misure di sostegno a loro favore; può trattarsi, ad esempio, di ausili tecnici o personali.

I diritti delle persone con disabilità sono diritti umani

Da 23 anni, la nostra Costituzione garantisce una certa tutela contro la discriminazione basata su una disabilità fisica, cognitiva o psichica. La Svizzera ha adottato la legge federale sull’eliminazione di svantaggi nei confronti delle persone con disabilità (SR 151.3) e ha ratificato la Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità (CDPD ONU). Tuttavia, questi diritti umani elementari vengono attuati molto lentamente o addirittura per niente, anche a livello cantonale.

La legislazione in vigore evidentemente non è sufficiente per garantire alle persone con disabilità la partecipazione paritaria e autodeterminata alla vita sociale. È necessario un intervento più forte da parte del popolo e dei Cantoni nella Costituzione federale affinché le cose possano progredire! La parità effettiva per le persone con disabilità deve finalmente diventare una priorità.

➔ Oggi la parità giuridica e di fatto delle persone con disabilità viene attuata con esitazione. L’Iniziativa per l’inclusione chiede che le persone con disabilità siano veramente tutelate dalla discriminazione. Chiede alla Confederazione e ai Cantoni misure per garantire la parità giuridica e di fatto delle persone disabili, in tutti i settori della vita.

Partecipazione autodeterminata

Le persone con disabilità vogliono ciò che per molte persone non disabili è scontato: poter decidere dove e con chi vivere, seguire corsi di formazione e aggiornamento, lavorare oppure utilizzare i mezzi pubblici in modo indipendente.

Aderendo alla CDPD ONU, la Svizzera si è impegnata a proteggere le persone con disabilità dalla discriminazione. Tuttavia, la realtà è molto diversa: non esiste quasi nessun ambito in cui le persone con disabilità non siano confrontate a svantaggi. Le persone con disabilità spesso devono vivere in istituzioni di cura.

Oppure, sebbene vogliano lavorare e siano in grado di farlo, non trovano un’occupazione. Poiché non vengono apportati i necessari adeguamenti strutturali, tecnici o organizzativi, l’accesso ai trasporti pubblici, alla formazione, agli ambulatori medici o ai ristoranti è difficile o addirittura impossibile. Infine, le persone con disabilità sono anche limitate nell’esercizio dei loro diritti politici. Questa è una condizione vergognosa per il nostro paese!

➔ Oggi le persone con disabilità sono troppo spesso dimenticate. L’iniziativa apre la strada a un cambiamento di paradigma: tutti devono poter partecipare alla società e avere voce in capitolo. L’inclusione riguarda ognuna e ognuno di noi.

Libera scelta del luogo di residenza e del tipo di alloggio

In Svizzera circa 150’000 persone con disabilità vivono in un’istituzione di cura. Molti aiuti finanziari sono legati alla vita in queste istituzioni di cura. Mancano fondi per finanziare il sostegno a forme autodeterminate di alloggio, e ciò nonostante questa soluzione sia spesso più economica per la società!

Inoltre, sovente mancano alloggi sufficientemente accessibili in termini economici e privi di barriere architettoniche. In assenza di alternative, le persone con disabilità sono spesso costrette a vivere in una istituzione di cura. Le decisioni quotidiane, come l’ora di andare a letto, vengono prese per loro da altri.

➔ Oggi molte persone con disabilità non hanno libertà di scelta. Sono costrette a vivere in una istituzione di cura. L’Iniziativa per l’inclusione chiede che anche le persone con disabilità possano scegliere liberamente il tipo di alloggio e il luogo di residenza.

Garantire l’assistenza necessaria

L’Iniziativa per l’inclusione mira a dare alle persone con disabilità le risorse di cui hanno bisogno per poter prendere una parte attiva e autodeterminata alla vita sociale, politica, economica e culturale, grazie ad ausili appositi. Le persone con disabilità devono avere il diritto di ricevere il sostegno personale e tecnico necessario a garantire loro la parità giuridica e di fatto.

Gli ambiti della vita oggi coperti dal contributo per l’assistenza sono troppo ristretti, come mostrano questi esempi:

  • Nel sistema odierno, una persona con problemi di locuzione non può permettersi l’ausilio verbale di cui avrebbe bisogno per svolgere un lavoro.

  • Una persona sorda che vuole impegnarsi in politica ha bisogno di un’interpretazione in lingua dei segni. Il sistema attuale non lo prevede. Allo stesso modo, le informazioni politiche e pubbliche, che consentono alle persone di farsi un’opinione, spesso non sono tradotte in lingua dei segni.

  • Anche le persone con disabilità cognitiva che vogliono essere coinvolte e partecipare alla società e farsi strada nel mondo del lavoro hanno bisogno di un aiuto. Finora il contributo per l’assistenza non prevede questa possibilità.

➔ Gli ausili attualmente proposti non sono sufficienti. L’Iniziativa per l’inclusione chiede un maggiore sostegno personale e tecnico, in modo che anche le persone con disabilità possano partecipare pienamente alla vita sociale.